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Marche Piano triennale politiche lavoro

Politiche regionali 23.01.2024
Marche: il Consiglio regionale approva il Piano triennale per le politiche attive del lavoro

Aumento del tasso di occupazione e potenziamento delle competenze professionali dei lavoratori gli obiettivi strategici

L’Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato il Piano triennale per le politiche attive del lavoro.
Gli obiettivi principali del Piano lavoro e formazione per le annualità 2024-2026 si concentrano sull’aumento del tasso di occupazione e sull’innalzamento delle competenze professionali nel mondo del lavoro marchigiano. Il Piano traccia il quadro programmatico delle strategie e degli interventi che la Regione intende attuare nel triennio che coincide con la fase cruciale della programmazione europea 2021/27.

La realizzazione del Piano parte dall’analisi del contesto economico e del mercato del lavoro locale che presenta punti di forza e qualche criticità, soprattutto sul fronte dell’occupazione femminile e dei giovani, ma che, nello scenario macroeconomico del prossimo triennio, mostra stime confortanti sia sulla crescita del Pil, sia sui valori del tasso di disoccupazione.

Strategicamente il Piano punta al perseguimento di diversi obiettivi prioritari cha vanno dalla promozione della cultura del lavoro di qualità, al potenziamento della governance pubblico-privata nella gestione delle politiche del lavoro e della formazione; dal miglioramento dell’inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati - privilegiando alcune categorie di target più vulnerabili sul mercato del lavoro come i  giovani NEET, donne, soggetti disabili, e over 50- , all’accrescimento delle competenze. Azioni tese a contrastare il disequilibrio tra domanda e offerta e assecondare una occupazione legata ai fabbisogni formativi e occupazionali del mondo produttivo regionale.

Il Piano si articola in linee di intervento interconnesse: l’orientamento, la formazione vicina alle esigenze delle aziende (non solo teorica, ma anche realizzata “on the job” attraverso tirocini e borse), la promozione della cultura dell’imprenditorialità, il sostegno a una occupazione di qualità, le competenze, il sostegno alle crisi aziendali, la sicurezza sul lavoro e l’emersione del lavoro irregolare, la declinazione territoriale delle politiche con priorità per i borghi ai fini di scoraggiare il loro progressivo spopolamento.

La definizione degli interventi avverrà con i programmi operativi annuali, sulla scorta di quanto già sperimentato nelle annualità 2022 e 2023.

La strategia del Piano non perde mai di vista alcuni elementi essenziali, primo fra tutti il disoccupato e la sua profilazione, necessaria a misurare la sua distanza dal mercato del lavoro per poi intervenire con percorsi personalizzati di inserimento occupazionale; la cooperazione tra Centri per l’impiego e Agenzie private del lavoro nella gestione delle politiche del lavoro e della formazione; l’approccio multidisciplinare per aggredire bisogni complessi di soggetti fragili grazie al raccordo tra le politiche della formazione e del lavoro e quelle sociali; l’integrazione interna ed esterna tra le policy regionali; la complementarietà tra programmi e fonti di finanziamento; la semplificazione delle procedure; il valore della concertazione socio-economica che si concretizza nella Commissione regionale lavoro.

L’attuazione degli obiettivi e degli interventi previsti dal Piano regionale può contare su un ammontare complessivo di risorse del FSE + 2021/2027, del Fondo di rotazione Accordo per la coesione, del Programma nazionale Giovani, Donne e Lavoro, del Programma GOL, dei Fondi residui degli ammortizzatori sociali, del PNRR Duale. Una dotazione pari a quasi 350 milioni di euro per il triennio, superiore alla disponibilità dell’intero POR FSE 2014/2020 su tutte le politiche cofinanziate.