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Torino dibattito competenze trasversali

Competenze trasversali 26.03.2024
Competenze trasversali e politiche attive del lavoro in Piemonte: il contributo di Sviluppo Lavoro Italia

Nella tavola rotonda organizzata a margine della cerimonia di consegna dei diplomi per il master rivolto a 45 giovani operatori dei cpi, Paolo Marin (SLI) ha ricordato le attività del progetto FORPLUS

Competenze e innovazione per rispondere alla complessità dei cambiamenti che interessano il mondo del lavoro: in Piemonte aperta la sfida per un riconoscimento della professionalità degli operatori dei servizi lavoro. Se ne è parlato durante una Tavola rotonda organizzata presso la “SAA-School of Management” dell’Università degli studi di Torino, a margine della cerimonia di consegna dei diplomi del master universitario di primo livello in “Servizi e politiche attive del lavoro”, rivolto a 45 giovani operatori dei Centri per l’Impiego del Piemonte, che hanno così concluso il percorso di formazione lavoro iniziato due anni fa, nell’ambito del piano di potenziamento dei CPI. Un percorso innovativo che pone la Regione Piemonte ai primi posti nel confronto sul tema dello sviluppo delle competenze e della professionalità degli operatori dei servizi lavoro.

La cerimonia è stata preceduta da un ampio dibattito, coordinato da Federica Deyme, direttrice dell’Agenzia regionale Piemonte Lavoro, sul tema delle competenze trasversali necessarie a chi opera nel settore delle politiche attive del lavoro, seguito da una tavola rotonda sulle esperienze di formazione del personale dei servizi lavoro. 

Gli interventi hanno evidenziato in particolare l'importanza della formazione e dello sviluppo delle competenze digitali per una valorizzazione del ruolo e della funzione del dipendente pubblico, portatore di servizi in risposta ai bisogni sempre più complessi dell'utenza. Sauro Angeletti, direttore Innovazione amministrativa, formazione e sviluppo delle competenze (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica ha sottolineato “l’impegno del Dipartimento della funzione pubblica nel promuovere la formazione continua dei dipendenti, convinto che un crescita delle competenze del personale, significhi migliorare i servizi e quindi la loro accessibilità e il rapporto con il cittadino”.

Il concetto di complessità è stato al centro dell'intervento di Marcello Bogetti, direttore Lab-Net della SAA-School of Management, che ha evidenziato l'importanza del mindset, ovvero della necessità di superare una visione semplice e analitica del “problem solving”, per passare ad un utilizzo più rapido ed efficace delle competenze trasversali, invitando a valorizzare anche l’intuito, per un cambio generale di prospettiva.

Anna Cugno, professoressa della Scuola di Management ed Economia dell’Università degli Studi di Torino, e Ludovica Matarazzo, responsabile politiche attive del lavoro di Assolavoro, hanno entrambe insistito sul tema delle reti, sulle comunità di pratica, sul rapporto tra pubblico e privato, in un mercato del lavoro in continuo cambiamento, in cui anche le imprese hanno bisogno di essere supportate nell’affrontare le complessità del tempo. L'intelligenza artificiale è certamente una opportunità da saper sfruttare e gestire, facendola interagire però con le competenze comportamentali e funzionali; e se la digitalizzazione è oggi un tema centrale nei servizi, ancora di più lo deve diventare per la formazione, nella sua capacità di rispondere ai cambiamenti in corso.

Il secondo tavolo di lavoro ha visto intervenite le organizzazioni impegnate in esperienze di formazione rivolte agli operatori dei servizi lavoro. Paolo Marin, responsabile di Sviluppo Lavoro Italia in Piemonte e Valle d’Aosta, ha sottolineato come “il programma FORPLUS, gestito da Sviluppo Lavoro Italia, ha direttamente contribuito a sostenere ed integrare i percorsi formativi nell’ambito del piano di potenziamento dei Centri per l’Impiego: tra il 2021 e il 2023 ha formato 9.255 operatori dei servizi pubblici, distribuiti su 21 Regioni/Province Autonome, per un totale di 196 corsi complessivamente erogati. Sviluppo Lavoro Italia ha poi aperto l’offerta formativa anche ai privati accreditati ai servizi lavoro, in accordo con le Regioni, coinvolgendo 3.328 operatori di Agenzie per il Lavoro ed enti accreditati al lavoro e/o alla formazione, conviti dell’importanza di condividere un linguaggio comune e favorire i rapporti di rete tra operatori del pubblico e del privato, creando spazi per comunità di pratica. Con la nuova programmazione, a valere sulle risorse nazionali del FSE+, - ha proseguito Marin nel suo intervento - Sviluppo Lavoro Italia intende aprire un confronto nuovo con le Regioni per ragionare sulla costruzione di una cornice formativa nazionale più ampia, condivisa e integrativa delle esperienze regionali, capace di intervenire sull’innovazione, l’ammodernamento, la semplificazione dei servizi per il lavoro, con azioni di accompagnamento, benchmarking, sviluppo delle competenze degli operatori, oltre che con la creazione di una comunità di pratiche, e una community nazionale che stimoli il dialogo, la condivisione e la crescita di consapevolezza nella gestione delle politiche attive. Nel tempo queste pratiche potranno dar luogo a percorsi condivisi di formazione continua e di accompagnamento, a favore degli operatori delle politiche attive del lavoro, che potrà eventualmente caratterizzarsi come una “scuola nazionale”. A riguardo è opportuno evidenziare – ha concluso Marin - anche le esperienze strutturate di Francia e Germania, al cui centro vi è il riconoscimento formale della professionalità degli operatori dei servizi lavoro, con percorsi anche universitari dedicati alle figure del “case manager” del “councellor di bilancio” o del “Job-Hunter”: il riconoscimento formale delle figure professionali impegnate nei servizi, è un punto di partenza fondamentale per dare dignità alle diverse professionalità coinvolte, garantire la loro permanenza nei servizi e comunicare al cittadino la qualità del servizio”.

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