Asset Publisher

Imparare la parità "simulando" il lavoro in azienda

19.06.2024
A Bologna si lavora nelle scuole sulla certificazione di parità con Impresa Simulata. Oltre 300 gli studenti coinvolti, 16 le imprese simulate create dai ragazzi

“Profonde trasformazioni si stanno manifestando nel modo di interpretare il lavoro e l’impegno nella vita personale, familiare e comunitaria. Le persone, uomini e donne, sono alla ricerca di maggiore senso e sono sempre meno disposte a condizionare la propria vita a modelli lavorativi rigidi che non permettano di realizzarsi e impegnarsi nelle altre dimensioni di vita. Dall’altro lato le aziende hanno sempre maggiore bisogno di flessibilità nell’organizzazione del lavoro per rispondere agli andamenti discontinui del mercato globale, essere pronte a rispondere alla sfida di nuovi prodotti e nuovi servizi e a gestire gli impatti imprevisti di fenomeni globali quali la pandemia che hanno portato ad una grande imprevedibilità nella gestione dei tempi e degli spazi di lavoro”. Antonella De Iuliis, responsabile dell’area “Politiche innovative di contrasto ai divari” per Sviluppo Lavoro Italia, spiega così la filosofia del progetto realizzato insieme alla Città Metropolitana di Bologna e agli studenti e studentesse del  2° e 3° anno degli istituti secondari superiori della RETE ITE (Rete degli Istituti Tecnici Economici) che, guidati dai loro docenti, hanno presentato il piano strategico sulla certificazione di genere, prevista dalla Legge 162/2021, relativa alle loro aziende simulate. “Sviluppo Lavoro Italia già ANPAL Servizi, da sempre coinvolta nei percorsi di transizione dalla scuola al lavoro – racconta ancora De Iuliis – intende promuovere interventi di sensibilizzazione sulla parità di genere e contrasto della violenza economica attraverso una combinazione di azioni di comunicazione didattica, di educazione e di sensibilizzazione socioculturale, promuovendo le pari opportunità nel rispetto delle differenze legate al genere, alla parità e all’equa distribuzione delle responsabilità sia all’interno della famiglia che nel più ampio contesto sociale”.
Oltre 300 gli studenti che hanno partecipato all’iniziativa. 
Il progetto, giunto al secondo anno di svolgimento e finanziato dalla Città metropolitana - Area Istruzione e Sviluppo sociale - nell’ambito delle attività promosse dalla RETE ITE in partnership con Sviluppo Lavoro Italia e Centrale di simulazione Don Calabria, si inserisce all’interno di una più vasta politica della parità di genere riferita anche al Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. Obiettivo del progetto portare, nel luogo previlegiato quale quello del contesto educativo, tutti e tutte verso un’accresciuta sensibilità per formare generazioni più consapevoli come cittadini di una società inclusiva ed egualitaria nel lavoro e nella vita familiare. Le 16 imprese simulate hanno dovuto predisporre un Piano strategico per ottenere la Certificazione. I Piani sono risultati tutti molto concreti nell’esecuzione, ma anche ricchi di spunti che hanno stimolato nelle studentesse e negli studenti molte riflessioni sui ruoli e sugli stereotipi ancora tanto presenti nell’ambito familiare e lavorativo. 

L’impresa simulata è un’azienda virtuale gestita dagli studenti, che svolge un’attività di mercato all’interno di una rete nazionale (coordinata da una Centrale Nazionale di Simulazione) e che può accedere anche a una rete internazionale estesa a più di quaranta Paesi nel mondo e a oltre 7.000 imprese simulate.
I ragazzi lavorano riproducendo fedelmente un’azienda e possono avvalersi del supporto di un’impresa reale detta “impresa madrina”, che ha in sostanza funzione di tutor. L’attività si svolge in un laboratorio, cioè un ambiente appositamente adeguato a rappresentare gli spazi aziendali; ciascuno studente o gruppo ha un ruolo ben definito e delle mansioni da portare a termine, dopodichè i ruoli e le funzioni “ruotano” per dare ai ragazzi la possibilità di conoscere tutti gli aspetti della vita aziendale.
A dimostrazione, inoltre, dell’interesse che il progetto riscuote anche a livello internazionale, nel 2023 l’associazione PEN Worldwide, che coordina le oltre quaranta Centrali nazionali e le circa 7.000 imprese simulate nel mondo, ha organizzato un Members meeting online, in cui Sviluppo Lavoro Italia, all’epoca Anpal Servizi, Città Metropolitana di Bologna e Centrale di simulazione di Ferrara hanno descritto il percorso di certificazione delle imprese simulate italiane.

“L’impresa simulata è un ambiente di apprendimento in assetto lavorativo, che dà a studenti e studentesse la responsabilità di gestire ruoli lavorativi, acquisendo contestualmente competenze tecniche e trasversali quali lavorare in team, comunicare in modo efficace, affrontare e risolvere problemi, prendere decisioni”. Giuseppe Sarti, Responsabile della Centrale nazionale di simulazione del Centro Studi Opera Don Calabria di Ferrara, spiega così l’esperienza dell’impresa simulata: “Il progetto per la certificazione di parità di genere delle imprese simulate ha consentito di aggiungere ulteriore valore al modello pedagogico, costituendo un ‘pretesto’ perché le studentesse e gli studenti riflettessero su una tematica importante e ancora problematica del mercato del lavoro italiano, e proponessero misure e strumenti per favorire, nelle loro imprese simulate, un’effettiva parità di genere”.

Tutti i temi relativi alla certificazione sono stati trattati nelle 16 imprese simulate: gestione delle carriere, genitorialità e cura, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, eccesso di stress, attività di prevenzione per l’abuso e le molestie fisiche ma anche verbali e digitali, programmi di welfare aziendali con spunti interessanti come ad es. la possibilità di portare animali domestici nel luogo di lavoro, gestione di “asili” per bambini ed anziani. 
Dal monitoraggio del gradimento da parte degli studenti e delle studentesse partecipanti risulta che il 93 % si dichiara soddisfatto dal percorso parità di genere in impresa simulata, e che l’88% dichiara che le attività svolte hanno arricchito le proprie conoscenze e/o competenze nell’ambito della parità di genere nel mondo del lavoro. Molto apprezzati in particolare i materiali (video e slides) messi a disposizione da Sviluppo Lavoro Italia. 
Colmare le diseguaglianze è fondamentale, e di questo si occupa anche il Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna. È importante farlo con nuove generazioni con cui applicare la certificazione di genere, e farlo con l’esperienza di 'Simulimpresa' significa sensibilizzare tutti gli attori del sistema educativo alla parità e all’uguaglianza”. Così Simona Lembi, Responsabile del Piano per l’Uguaglianza di genere della Città metropolitana di Bologna, che prosegue: “Quello che stiamo giocando è, tuttavia, solo il primo tempo di una partita complessa dove discutiamo di come uomini, e in particolare donne, possano vivere e costruire insieme lo spazio pubblico, quindi anche il tempo del lavoro retribuito. Se il primo tempo di questa partita ha appena 100 anni di storia alle spalle, il secondo tempo, appena cominciato, deve rispondere alla domanda di come donne, ed in particolare uomini, vivono e costruiscono insieme l’essenziale funzione familiare, quindi le attività di genitorialità e cura”.

Intanto il progetto, dopo la sperimentazione di Bologna, cresce: prima del termine dell’anno scolastico sono state certificate anche due imprese simulate di Ferrara e una di Genova, ed è già prevista l’adesione di cinque Istituti tecnici di Parma che, accomunati dall’adozione del modello Simulimpresa, hanno costituito una rete territoriale chiamata SimulinCommunity che avrà, tra le attività per l’anno scolastico 2024-2025, proprio la certificazione della parità di genere.