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Affrontare la sfida del mondo del lavoro che cambia

Affrontare la sfida del mondo del lavoro che cambia 09.05.2024
A Roma, a confronto con gli studenti dell’Università Cattolica: Nicastro, “Il lavoro si trasforma, trasformare le competenze e combattere il mismatch tra domanda e offerta”

Big data, strumenti previsionali e tecnologia, un’offerta formativa agile caratterizzata da corsi brevi e una tempestiva attuazione delle misure, questa la ricetta del presidente di Sviluppo Lavoro Italia Paola Nicastro per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e rendere più efficienti la filiera della formazione e i servizi per l’impiego.
“Lavorare su tutta la filiera dell’orientamento a partire dalla scuola secondaria per sostenere adeguatamente i ragazzi a muoversi in un mondo del lavoro che è in rapidissima evoluzione: questo cambiamento del lavoro richiede chiaramente un cambiamento delle competenze, perciò la formazione dei giovani deve essere adeguata ad assecondare il mercato e colmare il mismatch, il problema principale che abbiamo ancora oggi”. Così Paola Nicastro, intervenendo a Roma all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel corso del workshop “Per un nuovo fascicolo digitale del cittadino. Formazione continua, sicurezza, salute, matchmaking nel mercato del lavoro e integrazione con i sistemi contrattuali di classificazione del personale”. 

Un momento di confronto stimolato dagli studenti e dalle studentesse del Corso di Diritto del Lavoro della Facoltà di Economia che – a valle di una riflessione sulle questioni aperte che riguardano il mercato del lavoro – hanno interloquito con addetti ai lavori, sindacalisti, tecnici, istituzioni. Dalla necessità di un vero e proprio “fascicolo digitale” che contenga tutti gli aspetti del percorso professionale personale (formazione, studi, esperienze lavorative pregresse, aspettative), ai problemi legati al modello organizzativo dei servizi per il lavoro, fino ai criteri e agli indicatori utili a elaborare una valutazione più veritiera possibile dell’efficienza dei servizi stessi, nonché gli strumenti per comprendere preventivamente i fabbisogni del tessuto produttivo al fine di elaborare politiche del lavoro efficaci: diversi gli interrogativi posti agli esperti. 
“Non c’è ancora un set di indicatori validi e puntuali dei servizi per l’impiego – ha spiegato Paola Nicastro – anche se abbiamo investito tanto in termini di risorse economiche nel rafforzamento dei Centri per l’impiego in tutta Italia. Per altro il Ministero del Lavoro ha lavorato molto per il riordino della governance delle politiche tra Stato e Regioni: da qualche mese c’è un nuovo soggetto, Sviluppo Lavoro Italia – nuovo anche se lavora sulla scorta di quanto già realizzato da Italia Lavoro e Anpal Servizi – che ha una importante funzione di raccordo tra centro e regioni e di ottimizzazione delle attività”. 
“Siamo infatti in una fase storica – ha proseguito il presidente di Sviluppo Lavoro Italia – di estrema abbondanza di risorse, mai viste prima su tematiche sulle quali lavoriamo da tanti anni, e dobbiamo accompagnarne l’uso al raggiungimento di obiettivi che non siano la sola rendicontazione della spesa: obiettivi veri per il sistema Paese, tangibili, uno dei quali è la riduzione del mismatch tra offerta e domanda di lavoro”.

Questo lavoro è fatto di tanti elementi, tutti decisivi. A partire dalla formazione: un caso esemplare, racconta Nicastro, è la sperimentazione condotta in Umbria insieme all’Ocse. “Abbiamo sperimentato una modalità per individuare e raccogliere tutte le vacancies presenti sulla rete, per poi verificare nel catalogo regionale dell’offerta formativa quanto questa fosse allineata alle richieste dei datori di lavoro. Il risultato è stato quello che ci aspettavamo, cioè un ampio disallineamento; questa attività, tuttavia, ci è servita innanzitutto per certificare lo stato dell’arte e di conseguenza per elaborare politiche e un catalogo dedicato in particolare al programma GOL, uscendo dalla logica del catalogo regionale rigido e inserendo un’offerta nuova che fosse più adeguata ai fabbisogni reali del tessuto produttivo”.

Non è un’impresa così difficile, per il presidente Nicastro: è importante però che tutti i soggetti chiamati ad occuparsene, dai Cpi alle agenzie di formazione e alle istituzioni, se ne sentano investiti e ne comprendano l’assoluta importanza.