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Lavoratori stranieri 12.12.2024
Pubblicata la Nota semestrale "Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia"

Tra gli stranieri extra Ue gli occupati sono aumentati del 7,8% in un anno, i disoccupati sono diminuiti dell’11,6%

La Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato oggi la Nota semestrale "Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia", curata da Sviluppo Lavoro Italia.

Si tratta di un aggiornamento al II trimestre 2024 dei principali dati contenuti nel XIV Rapporto annuale "Gli stranieri nel mercato del lavoro".

Nel II trimestre 2024 Il tasso di occupazione complessivo si è assestato al 62,3%, in aumento di 0,7 punti percentuali in un anno. L’incremento ha interessato sia la componente italiana (dal 61,7% al 62,3%) che quella straniera (stranieri Ue: dal 63,3% al 64,9%; non UE: dal 60,0% al 61,5%). In termini assoluti ci sono stati 298 mila occupati in più (+1,3%), di cui 119 mila italiani (+0,6%), 54 mila stranieri UE e (+7,9%) e 125 mila extra Ue (+7,8%).

Il tasso di disoccupazione è sceso di 8 punti attestandosi al 6,7%. Particolarmente significativo è il calo della componente extra Ue (1,9 punti) che si attesta al 9,8%. In termini assoluti la diminuzione è stata di 25 mila unità per gli extra Ue (-11,6%), mentre tra i comunitari si è registrato un aumento di 7 mila unità (+7,9%).

È cresciuto però il numero degli inattivi (+38 mila; +4,4%) tra gli stranieri non comunitari, a fronte di una riduzione dei comunitari (-3 mila; -0,9%).

In aumento la domanda di lavoro per gli italiani e per gli stranieri non UE, a fronte di una diminuzione registrata per i cittadini UE.
Nel II trimestre 2024 le attivazioni di lavoratori stranieri sono state 715.511, di cui 561 mila hanno riguardato cittadini non comunitari e 154 mila cittadini comunitari. Mentre le assunzioni dei non comunitari sono aumentate di 40 mila 600 unità, quelle dei comunitari sono diminuite di 11 mila unità. 

Complessivamente, nel periodo di riferimento, le attivazioni di rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato sono aumentate di circa 64 mila unità; tale aumento è dovuto alla crescita delle attivazioni tra i cittadini italiani (+35 mila unità) e i cittadini non comunitari (+40 mila e 600 unità), mentre la componente comunitaria è la sola a far registrare un decremento delle attivazioni, pari a circa 11 mila unità.

Con riferimento all’articolazione settoriale delle variazioni tendenziali, si osserva un andamento opposto tra cittadini UE e non UE: per tutti i settori si assiste infatti ad un decremento per i primi, più marcato nell’Industria in senso stretto (-9,4%) e nelle Costruzioni (-7.3%), e ad un incremento per i cittadini non UE, con la crescita maggiore nel settore agricolo (+19,7%), nel Commercio e riparazioni (+12,8%) e nelle Costruzioni (+10,6%).

Nel periodo sono cessati 553.774 contratti sottoscritti da cittadini stranieri, di cui 425.361 hanno riguardato non comunitari e 128.413 comunitari. Nel caso dei cittadini stranieri UE si è registrato un decremento delle cessazioni dello 0,5%, mentre per i cittadini stranieri non UE si è assistito ad un incremento delle interruzioni dei rapporti di lavoro del 9,3%. La classe di durata effettiva prevalente dei contratti cessati risulta quella compresa tra 4 e 12 mesi, pari al 33,9% (33,8% per i cittadini UE e 33,9% per quelli Non UE).

Nota semestrale 2024 "Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia"